Faq

Perché molti integratori a base di piante hanno un contenuto alcolico?

Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, l’alcol è il migliore solvente per estrarre le sostanze attive presenti nei vegetali; è adottato per la produzione di Tinture Madri e altri fitoderivati, ai quali conferisce le principali caratteristiche salutistiche della pianta d’origine.
L’alcol impiegato è l’etanolo (alcol etilico), che nei procedimenti estrattivi si utilizza miscelato ad acqua depurata, in rapporti percentuali che variano secondo il profilo fitochimico della specie trattata. Generalmente la gradazione idroalcolica del prodotto finito è compresa tra i 50 e i 70 gradi.

Che tipo di alcol si usa nelle estrazioni dalle piante?

L’alcol (etanolo o alcol etilico) impiegato per l’estrazione delle piante ad azione salutistica è una materia prima ottenuta per lo più a partire da stock di vino, frutta o cereali che non entrano nei canali di distribuzione a causa dei surplus produttivi, oppure da sottoprodotti delle barbabietole da zucchero (melasse) e dai mosti d’uva.
Dalla fermentazione di queste sostanze e per successivi processi di distillazione e rettificazione, si ottiene una miscela di alcol etilico (96%) ed acqua, priva di altre sostanze disciolte, nella quale la presenza di eventuali contaminanti è controllata per legge.
Trattandosi di un prodotto puro, dal punto di vista chimico non sono riscontrabili differenze fra lotti di alcol etilico di diversa origine (da agricoltura biologica e non).

Come si conservano gli estratti di piante e gli integratori, una volta acquistati?

Il calore, la luce e l’ossigeno presenti nell’aria possono alterare la qualità dei fitoderivati inducendo delle modificazioni che, pur non essendo necessariamente evidenti alla vista, all’olfatto o al gusto, nel tempo tendono in genere a limitare l’efficacia dei prodotti acquistati oppure, nel caso di alcuni oli essenziali, possono intensificarne l’aggressività.
In particolare, nel caso di estratti in forma liquida e, in minore misura, delle tavolette non confezionate in blister, l’ossigeno presente nell’ambiente, è introdotto nella boccetta ad ogni apertura. Per questo motivo, il quantitativo delle confezioni proposte al consumatore da Fitomedical coniuga l’esigenza di un periodo significativo di assunzione a posologia media, con tempi che garantiscono l’inalterabilità del contenuto.
Tuttavia, per una corretta conservazione dei fitoderivati si consiglia di:

  • tenere i fitoderivati in luogo fresco, lontano da fonti di calore e luce diretta (es. caloriferi, finestre e vetrine, ecc.);
  • chiudere bene i flaconi di estratti liquidi e tavolette dopo l’uso;
  • controllare le date di scadenza riportate sulle confezioni.

Particolare attenzione va posta ai fitoderivati lipofili, come Oli Essenziali e loro miscele, oli vegetali e oleoliti, particolarmente sensibili a calore, luce e ossigeno.

Che cos’è la Titolazione? quando serve?

Titolare un estratto significa verificare la quantità presente in esso di una determinata sostanza, o di gruppo omogeneo di sostanze. L’interesse di questo dato consiste nel fatto che tali molecole sono considerate come “marker” di una certa specie vegetale (cioè la identificano: marker biologico), o come suo specifico principio attivo (cioè sostanza chimica responsabile della sua attività: marker farmacologico).
La titolazione di un estratto, che in genere riguarda prevalentemente gli Estratti Secchi, può assumere importanza quando esso è utilizzato con un criterio di farmacoequivalenza, cioè se l’obiettivo dell’intervento è sopprimere un determinato sintomo mediante l’assunzione di opportune quantità di uno specifico principio attivo vegetale. Tale quantità è desunta dalla sperimentazione clinica di estratti opportunamente titolati.

Cosa sono le Maltodestrine? Perché sono tra gli ingredienti degli estratti secchi? Sono controindicate ai celiaci?

Le maltodestrine sono sostanze derivate da amidi di origine vegetale (mais e altri cereali, patate) mediante un processo di frammentazione (idrolisi) di queste grosse molecole, costituite da lunghissime catene zuccherine.
Sono normalmente usate come coadiuvante tecnico per la preparazione degli Estratti Secchi ottenuti da piante ad azione salutistica e sono presenti nelle referenze della linea Fitomedical EST (Estratti Secchi in Tavolette) come stabilizzanti e come supporto degli estratti impiegati.
Come ribadito dall’AIC (Associazione Italiana Celiaci), nel 2005 l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha escluso il rischio di una possibile presenza di glutine in alcuni prodotti derivati da cereali, tra i quali le maltodestrine e lo sciroppo di glucosio. Pertanto, nella direttiva europea 2005/26/CE, anche le maltodestrine a base di grano sono state eliminate dall’allegato IIIbis della Direttiva 2000/13/CE riguardante gli allergeni.

Fitomedical usa Ogm nella sua produzione?

Tutte le materie prime impiegate per le estrazioni e la produzione dei fitoderivati Fitomedical sono di origine certificata non OGM (OGM free). Ciò riguarda tanto le piante trattate (es. Soya EST), quanto i solventi e gli eccipienti utilizzati nei processi di trasformazione (es. alcol, maltodestrine, lecitine).

Che scadenza hanno i fitoderivati?

Ogni referenza Fitomedical riporta sulla confezione informazioni che fanno riferimento al lotto, alla data di produzione e al termine di scadenza, riferito al prodotto integro.
A condizione che siano conservati in flacone ben chiuso e in ambiente buio e fresco:

  • Le Tinture Madri (Macerati di pianta fresca), i Gemmoderivati (Macerati glicerinati, MG, Meristemoderivati), gli Estratti Fluidi e gli Estratti Totali, le referenze della linea Estratti Integrali Sinergici, i fialoidi della linea Triticum+ Oligoelementi hanno una durata di cinque anni dalla data di produzione, mentre le referenze della linea Estratti Secchi in Tavolette hanno una durata di tre anni. Oltre tale termine questi prodotti non sono più commercializzabili ma, se conservati integri e in buone condizioni dal Consumatore che li avesse acquistati, possono ancora essere utilizzati in tempi brevi, a differenza di quelli già aperti e in buona parte consumati, che si consiglia di scartare.
  • Per quanto riguarda i fitoderivati lipofili, come Oli Essenziali e loro miscele, oli vegetali e oleoliti, non riportano scadenza, ma se ne raccomanda il consumo entro 12 mesi dall’apertura della confezione.

Per quanto riguarda le preparazioni estemporanee per un uso interno o esterno, qualunque modificazione delle condizioni degli estratti apportata a livello domestico dal consumatore (diluizione in acqua, oli, oleoliti, Bagnodoccia disperdente, miscelazione in miele, creme, ecc.) ha solo carattere estemporaneo: la preparazione deve essere pertanto ripetuta ogni volta poco prima dell’impiego, e non riutilizzata in seguito.

I fitoderivati di una stessa pianta possono avere gusto e colore diversi?

Come ogni essere vivente, le piante sono in stretta relazione con l’ambiente. Il profilo chimico di una stessa specie officinale può presentare modificazioni in relazione alle caratteristiche del terreno di crescita e alle condizioni climatiche stagionali (temperatura, umidità, ecc.).
È quindi possibile che estratti ottenuti dalla medesima specie botanica, ma appartenenti a lotti diversi per provenienza geografica, annata di raccolta, ecc., presentino caratteristiche organolettiche (gusto, colore) differenti. Ciò non compromette l’efficacia degli estratti, che risulta dalla complessità di più variabili (fitocomplesso) e dal loro specifico equilibrio in quel lotto.

In quali ambiti si utilizzano gli Oli Essenziali?

Le proprietà salutistiche degli Oli Essenziali trovano applicazione in diversi contesti.

  • Ambito Nutraceutico: alcuni Oli Essenziali fanno parte degli integratori alimentari, che vantano una valenza fisiologica e aiutano a mantenere o accrescere la salute.
  • Cosmetica e Igiene personale: molti Oli Essenziali hanno proprietà eudermiche, che li rendono indicati per la cura del viso e del corpo e per l’igiene quotidiana. Si utilizzano opportunamente diluiti con oli vegetali, oleoliti, Crema base, AloeVera GEL o Bagnodoccia disperdente.
  • Cucina: alcune essenze, aggiunte in piccole quantità alle preparazioni alimentari come aromatizzanti, insaporiscono ogni tipo di preparazione, da alimenti cotti o crudi a bevande.
  • Casa e ambiente: dispersi nell’ambiente con opportuni diffusori, le essenze modulano il tono e l’umore di chi vi soggiorna e purificano l’aria da polveri e inquinanti. Sono anche utilizzate per allontanare gli insetti e per proteggere le piante dai parassiti.

Gli Oli Essenziali possono essere ingeriti?

Nella gamma di Oli Essenziali Fitomedical, possono essere ingerite solo le referenze della Categoria Food, e più precisamente i gruppi contrassegnati come:

  • Integratori alimentari
  • Aromi per alimenti

Perché Fitomedical suddivide gli Oli Essenziali in due categorie (Food e Non food)?

Per suggerire al consumatore un uso corretto degli Oli Essenziali, e recependo i più recenti aggiornamenti legislativi in materia, Fitomedical suddivide la propria linea di essenze nelle due Categorie “Food” e “Non Food” che, pur senza escludere categoricamente altri usi, ne specificano quello elettivo.

CATEGORIA FOOD – include essenze specifiche per l’assunzione orale, che possono ovviamente essere utilizzate anche in altri modi: per massaggi, igiene quotidiana e cosmesi, per la diffusione ambientale, la profumazione e la cura della casa.

In questa categoria si distinguono:

  • Integratori alimentari notificati (confezione con fascia color arancio), ai quali è riconosciuta un’azione equilibrante sui processi fisiologici dell’organismo. Si possono assumere per via orale, debitamente diluiti secondo le indicazioni e i dosaggi forniti per ciascuno in etichetta.
  • Aromi per alimenti (confezione con fascia giallo senape) adatti a impreziosire ogni tipo di preparazione alimentare (bevande, piatti cotti e crudi, dolci, gelati, ecc.), arricchendone, accentuandone o modificandone le caratteristiche organolettiche. Permettono così di realizzare piatti innovativi.

CATEGORIA NON FOOD– sono essenze indicate come Profumatori d’ambiente (confezione con fascia verde turchese), ideali per diffondere fragranze che favoriscono l’igiene e la correzione dell’aria in ambienti domestici o professionali. Le referenze di questa categoria NON sono indicate all’assunzione orale, e richiedono una certa attenzione per l’uso cutaneo (massaggi, cosmesi, igiene).

Cosa sono gli Oli essenziali ricostituiti ? Quando si usano?

Si definisce “ricostituito” un Olio Essenziale ottenuto in laboratorio. Il procedimento riguarda essenze molto pregiate e costose o di scarsissima reperibilità (es. Melissa, Neroli bigarade, Rosa, Sandalo), che possono essere “riprodotte” con una spesa contenuta. Si individuano con opportune analisi le principali frazioni aromatiche che caratterizzano l’essenza originaria, allo scopo di associare sostanze corrispondenti, ottenute da altre essenze meno costose o per processi di sintesi.
Gli OE ricostituiti, preparati generalmente proprio per la produzione di alimenti, non pongono problemi di tossicità ma, essendo più “poveri” di composti e quindi meno complessi, risultano indicati per profumazione o aromatizzazione e meno adatti per aromaterapia.

Come si legge l’etichetta di un Olio Essenziale?

La confezione (astuccio ed etichetta applicata al flacone) di ogni referenza degli Oli Essenziali Fitomedical fornisce informazioni sulle caratteristiche dell’essenza contenuta e sul suo corretto uso. Tali informazioni sono conformi alle normative di riferimento delle rispettive Categorie ”Food” e “Non Food”: le etichette degli Oli Essenziali classificati come Integratori notificati, riportano anche le indicazioni fisiologiche; quelle degli Oli Essenziali classificati come Aromi per alimenti rispondono alle normative delle etichettature alimentari; infine, fra le norme di etichettatura applicate agli Oli Essenziali classificati come Profumatori d’ambiente vi sono le CLP (Classification, Labelling and Packaging) per le sostanze chimiche e miscele, disciplinate dal Reg. (EC) No 1272/2008.

Per tutte le referenze di Oli Essenziali viene fornita l’identità botanica: il nome comune italiano o tradizionale e la denominazione scientifica binomiale latina, utilizzata in botanica per identificare senza dubbi un preciso individuo vegetale. Affiancare il nome comune a quello scientifico evita possibili confusioni, come quella generata da termini dialettali variabili regionalmente, diversi ma riferiti alla medesima pianta o a specie affini.

Viene specificata anche la parte della pianta da cui si è ricavato l’OE (fiori, foglie, cortecce, radici, frutti, ecc.). Quest’informazione è rilevante, dato che esistono specie aromatiche che producono essenze diverse in organi differenti. Queste hanno proprietà salutistiche eterogenee, seppure generalmente con una comune matrice.

Altre informazioni in etichetta:

  • Quantità della confezione in ml di Olio Essenziale;
  • Numero di lotto;
  • Data di fine validità;
  • Codice a barre.

Perché i prezzi degli Oli Essenziali, anche della stessa pianta, variano così tanto tra diversi produttori?

Non sempre gli Oli Essenziali in commercio sono puri al 100%. Se il prezzo è troppo basso è possibile che l’essenza sia stata diluita con Oli Vegetali o con diluenti meno pregiati, oppure può trattarsi di un olio ricostituito. Gli Oli Essenziali Fitomedical sono puri al 100%; le poche essenze ricostituite presenti nel catalogo sono dichiarate e hanno usi specifici.

 

Ci sono precauzioni da adottare nell’uso degli Oli Essenziali?

La confezione e l’etichetta degli Oli Essenziali Fitomedical riportano le avvertenze e la messa in evidenza dei potenziali rischi e dei comportamenti di sicurezza da adottare per l’uso, differenziate in base alla categoria d’appartenenza di ogni essenza. Alle regole comuni si aggiungono precauzioni specifiche, segnalate sulle confezioni di alcune referenze.
In ogni caso, ogni rischio può essere eluso attendendosi alle seguenti indicazioni.

In generale:

  • Non iniettare Oli Essenziali in alcuna forma;
  • qualunque sia l’ambito d’impiego, non utilizzare mai Oli Essenziali puri, ma sempre diluiti in modo appropriato;
  • Non applicare Oli Essenziali sulle mucose (bocca, vagina, retto) ed evitare il contatto con gli occhi.

Precauzioni relative al soggetto che assume oli essenziali

  • Evitare ogni Olio Essenziale sospettato di agire come sensibilizzante in caso di soggetti sensibili o allergici;
  • Non utilizzare Oli Essenziali in aerosol in soggetti con storia clinica di asma bronchiale;
  • Non somministrare Oli Essenziali che presentino una potenziale tossicità a bimbi piccoli e donne in gravidanza o allattamento;
  • Prestare attenzione nella scelta degli Oli Essenziali in presenza di condizioni cutanee anomale (dermatite, eczema, pelle fragile, lesionata o infiammata, ecc.).

Altre precauzioni

  • Conservare gli Oli Essenziali lontano dalla portata dei bambini;
  • Per diluizioni e preparazioni utilizzare materiali di acciaio, vetro o ceramica e porre attenzione alle superfici di oggetti e arredi. Il contatto con essenze pure può danneggiare diversi tipi di plastiche, vernici, legno, pareti di vasche da bagno, da idromassaggio e docce, umidificatori, recipienti per suffumigi, apparecchi per aerosol o altri strumenti analoghi.

Quali sono i corretti modi d’uso e i dosaggi degli Oli Essenziali?

  • ASSUNZIONE ORALE Diluire sempre gli oli essenziali: 1-2 gocce su una zolletta di zucchero, o in 1 cucchiaino di miele o di olio vegetale.
  • GASTRONOMIA Indicativamente, si utilizzano da 1 a 3 gocce di Olio Essenziale per 100 g di alimento. Gli Oli Essenziali sono adatti per insaporire piccole quantità di olio EVO o burro, miele, yogurt, ecc., da aggiungere agli ingredienti di primi piatti, secondi e contorni.

Sono inoltre indicati per realizzare salse (1 goccia per 1–2 cucchiai da minestra di salsa), oli o aceti aromatici (1–2 gocce per 10 ml di olio o aceto), pane o torte (1–3 gocce per 100 g di farina), ma anche per marinare pesce e carne (1–4 gocce per ½ kg) e per aromatizzare dessert come crêpes, mousse, gelatine (1–2 gocce per 300 g di prodotto), sorbetti e gelati (4–6 gocce per kg di prodotto), succhi di frutta o verdura, vini e liquori (2–10 gocce per litro).

  • MASSAGGIO Diluire gli oli essenziali con oli vegetali, oleoliti, o Crema base: da 1 a 10 ml per 100 ml di veicolate.
  • COSMESI E IGIENE Per applicazioni su viso e corpo: diluire da 1 a 20-25 gocce di Olio Essenziale, secondo le caratteristiche dell’essenza, in 50 ml di Olio Vegetale, Oleolito o Crema base.

Per l’igiene, diluire in un tappo (=5 ml) di Bagnodoccia disperdente gli oli essenziali: per il bagno da 8 a 10 gocce; per la doccia da 3 a 4 gocce; per lo shampoo 1 o 2 gocce; per pediluvi da 3 a 5 gocce.

  • DIFFUSIONE AMBIENTALE

Qualche goccia di olio essenziale aggiunta all’acqua dell’umidificatore o della lampada brucia-profumi, oppure posta nell’apposito diffusore elettrico.

 PERCENTUALI PER LA CORRETTA DILUIZIONE DI OLI ESSENZIALI

Per le preparazioni estemporanee con Oli Essenziali possono essere utili alcune indicazioni di massima. Seppure vi possano essere variazioni dovute alle differenti densità delle essenze, per facilitare le conversioni nei dosaggi, si può tenere presente che:

  • 1 ml (millilitro) di Olio Essenziale corrisponde a circa (più o meno a) 20 – 25 gocce di essenza;
  • un cucchiaino da caffè può contenere da 3 a 5 ml di Olio Vegetale, Oleolito, Bagnodoccia disperdente;
  • un cucchiaino da tè può contenerne da 5 a 7 ml;
  • un cucchiaio da minestra ne contiene da 10 a 15 ml.

Per diluizioni più puntuali, è consigliato l’utilizzo di siringhe usa e getta (da 1, 3, 5, 10 ml), dei contagocce graduati reperibili in farmacia, o di quelli più grossi impiegati in cucina.

La seguente tabella suggerisce indicativamente quali concentrazioni di Olio Essenziale utilizzare per applicazioni o massaggi in base all’età:

Età sopra i 6 mesi 6/ 24 mesi 2 / 10 anni 10 / 15 anni adulti

concentrazione massima

di Olio Essenziale

0,75 – 1% 1,5 – 2% 2,5 – 3% 4 – 5% 10%