Crespino

Nome scientifico

Berberis vulgaris L.

Famiglia

Berberidaceae

Parte usata

Attualmente si utilizza la corteccia delle radici, ma tradizionalmente si impiegavano anche i frutti e le foglie.

Habitat e caratteristiche botaniche

La caratteristica più curiosa di Berberis vulgaris è certamente il giallo brillante che tinge le sue radici e la parte interna della corteccia: proprio per questa peculiare colorazione, gli Indiani definiscono “albero della Curcuma” la varietà asiatica di questa pianta.
In Italia, invece, Crespino deve il suo nome al latino “acrispinum”, che significa “dalle spine acute”: i rami sono infatti coperti di aculei, coi quali l’arbusto si difende dagli erbivori e grazie ai quali è adatto a delimitare i confini delle proprietà.
Le abbondanti punte acuminate, inoltre, circondano le bacche, rosse e acidule, rendendone difficoltosa la raccolta. Proprio per la presenza di spine e per il sapore pungente dei frutti, in alcune zone del Paese la pianta è nota col nome popolare di “spina acida”.
È una pianta molto resistente, che si adatta a tutti i tipi di terreno e di clima: è però più facile trovarlo nelle zone di montagna, dove cresce fino a 2.000 m di altitudine.


Curiosità e usi tradizionali

Crespino è apprezzato come detossificante, in particolare nell’Ayurveda e nella Medicina Cinese viene impiegato come rimedio per eliminare le tossine dal corpo.
Entrambe le tradizioni lo utilizzano soprattutto quando gli accumuli di scorie pregiudicano il benessere e la funzionalità del fegato, dal momento che le radici della pianta proteggono e riequilibrano quest’organo.
Qualora lo stato di intossicazione si manifesti sulla pelle con pruriti e irritazioni, Crespino è impiegato anche come lenitivo, applicato esternamente in impacchi locali.
Infine, per la cultura indiana e cinese, il sapore amaro delle radici di questo arbusto tonifica la digestione, perché migliora l’attività dello stomaco: secondo le analogie orientali, alle funzioni gastriche è associato il colore giallo, proprio lo stesso del legno di questa pianta.


Proprietà e indicazioni evidenziate dalla ricerca moderna

Le ricerche moderne su Crespino confermano ed ampliano gli usi della tradizione medica asiatica. La scienza attesta il suo potere detossificante, sostenuto e completato da un’attività di protezione e stimolo epatobiliare, che migliora anche il metabolismo dei grassi. La pianta agisce inoltre sul livello di zuccheri nel sangue e favorisce la digestione nel suo complesso, in particolare tonificando le funzioni gastriche.
Oltre a ciò, gli studi scientifici riferiscono dell’ampia attività antisettica di questa pianta, che risulta utile nel circoscrivere gli stati infettivi dell’apparato gastrointestinale, genitale, urinario e respiratorio. In queste condizioni, il rimedio migliora l’efficacia delle nostre naturali difese, contrastando anche l’eventuale innalzamento della temperatura corporea.
Infine, dalle ricerche emerge che, quando l’accumulo di scorie causa affaticamento, inattività e pesantezza emotiva, l’attività detossificante di Crespino si riverbera positivamente su vitalità e umore.


Uso e controindicazioni

Non somministrare in gravidanza e durante l’allattamento. Può ridurre l’efficacia di farmaci “salvavita”.
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Questo materiale è fornito esclusivamente a scopo informativo e non è assolutamente inteso come sostitutivo dell’atto medico. Pertanto, le informazioni ricevute non presentano in alcun caso natura prescrittiva o terapeutica e non devono essere utilizzate per diagnosticare o curare un disturbo o una malattia. Chiunque lo consulti è invitato ad interpellare il medico curante per domande relative al proprio stato di salute e in caso di malessere o malattia. Le notizie sulle piante qui riportate sono messe a disposizione a solo titolo informativo. Rappresentano una sintesi di informazioni desunte da diverse fonti concernenti l’uso delle piante officinali.


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