Maitake

Nome scientifico

Grifola frondosa (Dicks.) Gray

Famiglia

Grifolaceae

Parte usata

Si utilizza la parte che spunta sui tronchi degli alberi e che viene raccolta per essere mangiata: è comunemente chiamata “fungo”, ma il termine botanico è sporoforo.
Potremmo considerarlo il “frutto” del fungo, perché questo in realtà è composto dai sottilissimi filamenti che crescono sotto terra o all’interno dei tronchi arborei.

 

Habitat e caratteristiche botaniche

Maitake predilige i climi temperati del nord del Giappone, dell’Europa e del nord-est americano. La sua caratteristica principale è sicuramente la forma sinuosa e ondulata.
Cresce in grappoli di dimensioni variabili tra i 10 e i 40 cm ed è più facile trovarlo alla base di Querce, Castagni, Faggi e sui ceppi di alberi morti o morenti. La considerazione di cui godeva questo fungo nell’antico Giappone era tale che i raccoglitori tenevano segrete fino alla morte le zone di crescita del fungo, tramandate di padre in figlio e definite addirittura “isole del tesoro”.


Curiosità e usi tradizionali

In Cina e Giappone, Maitake è considerato da secoli un vero e proprio tesoro, non solo per il delizioso sapore e le sorprendenti qualità terapeutiche attribuitegli, ma anche perché gli shogun – nobili funzionari dell’impero giapponese – erano disposti ad acquistarlo a peso d’argento pur di accaparrarselo. Per queste ragioni si narra che i cercatori danzassero di gioia quando scovavano nei boschi questo fungo, il cui nome – Maitake – significa proprio “fungo che danza”.
La tradizione medica asiatica lo usa da secoli per tonificare l’organismo, stimolarne le difese e armonizzare le funzioni digestive ed epatiche.


Proprietà e indicazioni evidenziate dalla ricerca moderna

Molte indicazioni tradizionali trovano conferma negli approfondimenti scientifici moderni e, anche se oggi Maitake non è più pagato a peso d’argento, spicca ancora per le notevoli proprietà salutistiche, tanto che nel panorama della Micoterapia è uno dei rimedi più studiati.
Attualmente è al centro dell’interesse della ricerca per le possibili applicazioni in ambito oncologico, ma è segnalato anche per l’efficacia nel sostenere e migliorare la funzionalità del fegato. Inoltre, Maitake è risultato utile nel diminuire i livelli ematici di zuccheri e colesterolo LDL, comunemente definito “cattivo” perché – se troppo elevato – aumenta il rischio di disturbi cardiovascolari.
E a proposito di grassi, si è osservato che Maitake concorre a ridurre la formazione di cellule adipose: nel contesto di una dieta adeguata, i ricercatori spiegano che il rimedio favorisce la perdita di peso e abbassa rischio di obesità, condizione che lega a sé complicanze importanti, come iperglicemia e diabete.
I suoi estratti, infine, si sono dimostrati efficaci nel sostenere e potenziare le naturali difese dell’organismo.


Uso e controindicazioni

Può interferire con farmaci ipoglicemizzanti e anticoagulanti.
Fitomedical utilizza un estratto di Maitake titolato al 30% in polisaccaridi e al 20% in ß-glucani e lo propone in:

MicoEST

    : 1 tavoletta 2-3 volte al giorno, da assumere 5-10 minuti prima dei pasti principali

Questo materiale è fornito esclusivamente a scopo informativo e non è assolutamente inteso come sostitutivo dell’atto medico. Pertanto, le informazioni ricevute non presentano in alcun caso natura prescrittiva o terapeutica e non devono essere utilizzate per diagnosticare o curare un disturbo o una malattia. Chiunque lo consulti è invitato ad interpellare il medico curante per domande relative al proprio stato di salute e in caso di malessere o malattia. Le notizie sulle piante qui riportate sono messe a disposizione a solo titolo informativo. Rappresentano una sintesi di informazioni desunte da diverse fonti concernenti l’uso delle piante officinali.


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